Pubblicato il: 17 giugno 2014

Archiviato il: 10 dicembre 2014

 

Ringraziamento a Mons. Luigi Martella

 

Intervento del priore a conclusione della messa celebrata dal vescovo il 13 giugno u.s.

Eccellenza Reverendissima,

ringrazio l'intercessione di Sant'Antonio per averci dato anche quest'anno, nel giorno dei solenni festeggiamenti a lui dedicati, la possibilità di godere della Sua presenza benedicente e del Suo rassicurante sorriso.

 

Il santo lusitano protegga sempre il Suo cammino di pastore e non permetta mai che la coscienza di questa comunità si appaghi della partecipazione alle sole cerimonie liturgiche dimenticando la liturgia dell’accoglienza. Come ricordava don Tonino Bello, l'assiduità del tempio non ci riscatterà dalla latitanza missionaria sulla strada.

 

Sul modello della grazia di Dio che si manifesta al nostro sodalizio attraverso l'essenzialità dei gesti, come il dono quotidiano del nostro assistente spirituale che gode di grande stima e seguito da parte di tutta la nostra comunità. Mi permetta di salutarla, infine, utilizzando un'espressione spero non troppo irriverente. Sono convito che da padre, possa perdonare il sospetto di questo piccolo sacrilegio.

 

Mi permetta di rivolgermi a Lei chiamandola semplicemente "don Gino" come un figlio nei confronti di un padre perché è questo sentimento di amore filiale che io e i miei confratelli nutriamo nei suoi confronti.

 

Dunque non lesini mai di venire a bussare alla nostra porta, non solo per la liturgia ordinaria ma soprattutto per quella straordinaria, quella che si vive nelle periferie abbandonate della civiltà dove non c’è spazio né per le pianete ricamate d’oro, che per le mantelle di raso bianco, né per i veli omerali di broccato che per le medaglie sfavillanti d’argento. Sull’esempio di Sant'Antonio che ha trovato solo nel povero saio francescano lo strumento per abbracciare la tenerezza del frutto del grembo di Maria.

 

Non può, non deve, non è obiettivo di questa confraternita perpetrare riti solo perché belli agli occhi degli uomini e vuoti davanti a Dio. Non è prerogativa di questa confraternita il vacuo associazionismo da parata.

 

Ogni volta che si troverà tra noi, dunque, o semplicemente il suo pensiero e la sua preghiera saranno rivolte a noi, in questa confraternita sarà grande festa.

 

Il Priore