Pubblicato il: 31 maggio 2014

Archiviato il: 02 agosto 2014

 

Il Seme dell'Accoglienza

 

 

 

 


«Tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità » (Giovanni Paolo II - Christifideles Laici, 43). Tutti, dunque, sono chiamati alla santità: «Siate santi, perché io il Signore, Dio vostro, sono santo» (Lv 19, 2). Il Santo, come semplicemente si indica Antonio di Padova, sia per noi un invito a diventare santi.

 

Con queste parole il nostro padre spirituale, don Vito Marino, apre i solenni festeggiamenti in onore di Sant’Antonio di Padova. Parole significative, che dovranno pesare sulle nostre coscienze di uomini e di devoti.

 

Don Tonino Bello ci ricorda che per essere Santi bisogna essere "soprattutto uomini, fino in fondo, anzi fino in cima, perché essere uomini fino in cima significa essere Santi". Diventare Santi vuol dire soprattutto avere il coraggio di evangelizzare.

 

La tredicina è momento di preghiera ma è soprattutto momento di accoglienza. In questo periodo tanta gente si avvicina alla rettoria di Sant’Andrea. Alcuni solo per guardare con curiosità il volto del bel simulacro del giovin Antonio, altri, invece, mirandolo, nascondono a stento sofferenze quotidiane, povertà materiali e spirituali.

 

Se non ci faremo garanti del contatto tra costoro e il Santo, rischiamo di arenarci in una associazione dispersa tra l’effimero, senza voce, perché il grido di liberazione degli ultimi rimarrà strozzato nelle nostre gole. Cediamo le nostre comode poltrone affinché si adempia ciò che ci è stato promesso nella parabola dei lavoratori della vigna e cioè che gli “ultimi saranno primi, e i primi ultimi” (Matteo 20,1-16).

 

Non barattiamo l’accoglienza scomoda di un mendico con l’apparenza di un altare solenne addobbato con stoffe pregiate. Non barattiamo una parola di conforto al viandante sofferente con preghiere e canti incessanti ma vacui. Sant’Antonio stravolga le nostre logiche spesso troppo legate a consuetudini perpetrate perché belle agli occhi dell’uomo ma vuote davanti agli occhi di Dio.

 

A tutti voi, amici miei, il mio auspicio affinché Sant’Antonio tocchi le corde del vostro cuore.

 

Sergio Pignatelli (Priore)