Pubblicato il: 01 novembre 2015

Archiviato il: 06 gennaio 2016

Nell’anno della fede aiutiamo il prossimo, conclusa a Zagarolo l’iniziativa caritativa gemellata

 

 

Domenica 27 settembre 2015, il Priore della confraternita, Sergio Pignatelli, e una delegazione di confratelli composta da Nicola Giovine (vicepriore), Giovanni de Felice (economo) e Domenico Panunzio (maestro dei novizi) ha presenziato, su invito di Alberto di Felice, Priore della Confraternita antoniana zagarolese, gemellata con quella molfettese, alla celebrazione delle ore 9.30 nella chiesa di Santa Maria delle Grazie in Zagarolo.

 

Scopo dell’invito è stato quello di consegnare congiuntamente le donazioni agli enti locali così come stabilito nell’incontro del 17 maggio 2015 tenutosi proprio in Zagarolo dalle rispettive amministrazioni. In particolare, è stato donato un defibrillatore al Centro Anziani locale a alcuni materassi destinati ai bambini disagiati dello Sri Lanka attraverso l’associazione “Aiuta un amico”. Con questo atto si conclude il progetto denominato “Nell’anno della fede aiutiamo il prossimo”, avviato nell’anno 2014 con le donazioni alle delegazioni molfettesi delle associazioni della Croce Rossa Italiana e dell’UNITALSI.

 

Al termine della celebrazione, il priore zagarolose ha espresso con molto rammarico la delusione per i tanti attacchi che le confraternite subiscono, dall’esterno e non solo, puntualizzando come dietro ogni attività e ogni contributo c’è il sacrificio costante di un gruppo di uomini che crede in valori che vanno oltre la dimensione terrena. Invitato ad esprimere le proprie considerazioni, il Priore della confraternita molfettese ha voluto sinteticamente invitare gli astanti a non disperdere tutte le loro energie per la cura sublime delle liturgie e dei cortei processionali, ma a lasciare sempre più spazio all’incontro per le strade: principio cardine fondatore di tutte le Confraternite.

 

Il progetto attuato è stato, con altre attività che ciascun sodalizio cura autonomamente, lo specchio di questo pensiero.

 

Certamente, molto altro si può e si deve fare: dare un segno, innanzitutto a noi stessi, che nella storia di queste Confraternite, non si rimanga incastrati solo nelle parate processionali, è un segno di fervida speranza.

 

Significativo il ringraziamento delle due rappresentanti delle associazioni che hanno ricevuto i doni citati, in particolar modo quello della presidentessa del Centro Anziani che, parafrasando una celebre espressione di don Tonino Bello, ha così concluso: «Se essere cristiani fosse un delitto e fossimo tutti condotti in tribunale, saremmo tutti assolti per insufficienza di prove. Dopo questo gesto, probabilmente, qualcuno di voi oggi riuscirebbe a farsi condannare».

 

Sergio Pignatelli