Pubblicato il: 13 dicembre 2015

Archiviato il: 13 febbraio 2016

Dragone Pantaleo: un Priore di altri tempi

 

di Domenico Pasculli (Archivista)

 

Il Confratello Dragone Pantaleo, Priore della Confraternita nel triennio 1978-1980, è deceduto il 21 ottobre 2015. La nostra comunità confraternale lo ricorderà nella preghiera e negli adempimenti del suffragio per la sua anima e, in particolare, nella solenne liturgia eucaristica a sessanta giorni del trapasso. Il triennio amministrativo del priore Dragone si colloca in un periodo singolare della recente storia della Confraternita. Infatti, il suo priorato può considerarsi come lo spartiacque di due modi diversi di concepire i principi fondamentali e l’ordine confraternale.

 

È stato un Priore abile che ha dovuto confrontarsi col rinnovamento della Chiesa Cattolica, prodotto dal Concilio Vaticano II, cui anche la Chiesa diocesana si era ispirata pure nelle usanze e consuetudini confraternali fortemente contraddistinte dalla pratica della devozione e che, oltretutto, favorivano un rinnovato folclore in cui, come responsabile, si è dovuto attenere con grandi dispense di energie e di risorse economiche.

 

Tra stimoli innovativi e tradizioni obsolete, spesso dovette mediare col suo stile pragmatico sulle problematiche della vita confraternale. Questi contrastati riferimenti non favorivano una serena operosità, anzi lo costrinsero a preparare un esercizio di difesa per non trovarsi in situazione di difficoltà organizzativa, che avrebbero potuto compromettere la sua immagine di responsabile della confraternita. Nonostante questa situazione, il Priore Dragone è stato figlio del suo tempo: furono molto apprezzati gli addobbi che fece realizzare nella chiesa di Sant’Andrea in occasioni della Tredicina. Si adoperò con zelo perché anche le feste esterne e la processione del santo di Padova per le vie della città risultassero festose con spettacoli pirotecnici e bande musicali. Una sua caratteristica fu di rinnovare e incrementare le suppellettili della chiesa di Sant’Andrea e il corredo per la processione di Sant’Antonio.

 

Nell’ultimo periodo amministrativo fu dissenziente con i suoi collaboratori che si dimisero e, nonostante l’inquietudine di sostenere le sorti della confraternita in un periodo molto particolare, assumendosi le sue responsabilità, ebbe l’intuito di sostituirli con dei giovani confratelli, accogliendo i primi germi di rinnovamento che portarono, negli anni successivi, la Confraternita a compiere il grande passo verso l’associazionismo cattolico.

 

Oggi il linguaggio e la visione teologica non è più la stessa del periodo del suo priorato, un modo diverso dal nostro, ma senza retorica dobbiamo dire grazie anche a lui se oggi, in questo tempo storico, noi ci gloriamo e beneficiamo della nostra Confraternita, un luogo privilegiato per la preghiera comunitaria. La preghiera che ora offriamo al priore Dragone Pantaleo è che dal cielo, e in compagnia di Sant’Antonio, sostenga ancora il cammino di fede del nostro Sodalizio.