Pubblicato il: 06 marzo 2015

Archiviato il: 07 aprile 2015

La Madonna del dito, ridedicazione dell’icona in via Scibinico

 

 

L’8 dicembre 2014 nel tardo pomeriggio, nel giorno della celebrazione dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, l’Associazione Culturale ReArte di Molfetta ha voluto ridedicare l’edicola votiva di Via Scibinico, priva da tempo dell’immagine sacra. Da ricerche condotte, da testimonianze orali degli anziani abitanti del centro storico, svolte dalla dott.ssa Vincenza Regina, storico d’arte e presidente dell’Associazione ReArte, è emerso il ricordo univoco di un’edicola votiva dedicata alla “Madonna del dito” e che ora la sua effige viene restituita al borgo antico attraverso la tecnica della fotoriproduzione su tela.

 

Nella versione originale la “Madonna del dito” è una pittura ad olio su lastra in rame, conservata nella Galleria degli Uffizi di Firenze, realizzata tra il 1660 – 1680 dal pittore fiorentino Carlo Dolci, replicata più volte da altri artisti, diventando così un modello ripreso e imitato anche in tempi più recenti.

 

La “Madonna del dito” è così chiamata perché, dall’azzurro manto della Vergine, spunta il dito indice di una mano. L'assorta e affettuosa dolcezza, l’eleganza e la nobiltà del viso della Madonna, l'intatta materia degli incarnati dipinti con estrema finitezza, con rimandi alla pittura olandese, la nitida messa a fuoco di ogni dettaglio, la predilezione per certi colori, ed in particolare per i fondi blu scuro, in tutta la sua luminosa gamma cromatica del mantello, simbolo di divinità, infondono nel viandante devozione, ammirazione e materno sostegno. L'immagine sacra è una mezza figura e risulta priva di movimento, ieratica e sublime, è ferma nel momento e cronologicamente indefinibile.

 

La Madonna, tenera madre, esprime anche l‘angoscia per la sofferenza e i patimenti dei suoi figli terreni. Sollevare lo sguardo a Lei in passato come ancora oggi accade, commuove, esorta alla preghiera.

 

La cerimonia è avvenuta con una breve ma sentita processione che si è mossa dalla Chiesa di Sant’Antonio sino a Via Scibinico, con confratelli, soci dell’Associazione, abitanti del quartiere e cittadini che hanno assistito alla funzione e benedizione impartita da don Vito Marino, padre spirituale della veneranda confraternita di Sant’Antonio.