Pubblicato il: 02 maggio 2015

Archiviato il: 11 giugno 2015

Passio Domini Nostri Jesu Christi

 

di Eugenia Capurso

 

Ogni anno, nel magico scenario del centro storico di Molfetta, la Confraternita di sant’Antonio ripropone la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo. È da ben 23 anni che il secolare sodalizio antoniano porta in scena la rievocazione della Passione la sera del Martedì Santo, rimarcando col semplice linguaggio scenografico tutta la struggente realtà storica e teologica degli ultimi eventi di vita terrena di Gesù di Nazareth.

 

Anche quest’anno migliaia di concittadini hanno preso sentitamente parte alla sacra manifestazione che si inserisce, ormai a pieno titolo, all’interno dei riti della Settimana Santa molfettese.

 

Occorre dare merito alla confraternita antoniana di aver dato concretezza e visibilità ad un genere scenico-letterario-religioso antichissimo (la testimonianza del vescovo di Winchester che descrive una Passio Christi rappresentata a Limoges è del 1970).

 

Richiamandosi alle forme dei medievali miracle plays, la rappresentazione si snoda all’interno di uno scenario caratterizzato da un’atmosfera carica di mistero e di fede profonda che spinge alla preghiera e alla riflessione sul senso della morte e della resurrezione, sul valore del cristiano “darsi” totalmente per il bene degli altri, sul senso della testimonianza che è personale, totale e gratuita. Tematiche, queste, che possono essere trattate in innumerevoli modalità: la celebrazione memorialistica, il convegno sulla “presenza” cristiana nella società odierna, la solidarietà partecipata a manifestazioni, ma anche con la semplice animazione catechistica, con la devota processione, con la convivialità confraternale. «Il mondo cambia con i gesti semplici dei bambini e dei disarmati», diceva don Tonino Bello. Ognuno, purchè mosso da autentica fede, porta, comunque, alla mensa eucaristica ciò che di più individuale possiede ( l’attore la sua arte scenica o il coraggioso la sua personale esposizione ai pericoli).

 

Lungi dal poter essere assimilata ad attività estemporanee frutto di mode del momento, l’attività proposta dai confratelli antoniani è sicuramente il risultato di un comune percorso di preparazione alla Pasqua e, nello stesso tempo, intenso spunto di riflessione per l’intera comunità.

 

L’unica vera protagonista è la matura ed autentica fede cristiana che, unita alla bellezza dei luoghi più scenografici del centro storico molfettese ed alle musiche più toccanti come le nostre marce funebri, ha permesso il costituirsi di un’atmosfera di raccoglimento e preghiera.

 

Nulla a che vedere, dunque, con forme di spettacolarizzazione di massa o di folkore popolare fini a se stesse, la passio ultraventennale organizzata dalla Confraternita di S. Antonio è sulla scia del cammino indicato da don Tonino: «Dite ciò che sapete. Date ciò che potete». È, infatti, da duemila anni che l’arte porta alla verità della fede.