Pubblicato il: 14 febbraio 2015

Archiviato il: 06 marzo 2015

Una…Scarpetta di risate!

 

 

Solidarietà e divertimento vanno a braccetto con lo spettacolo teatrale che la Confraternita di Sant’Antonio presenterà presso l’Auditorium “Don Bosco” i giorni 21, 22, 28 Febbraio e 1 Marzo a Molfetta. Si tratta di una commedia in tre atti in vernacolo molfettese dal titolo “Scalfalietto”.

 

Il gruppo teatrale della Confraternita, al suo debutto sulla scena, è composto da giovani attori amatoriali accomunati dalla passione per il teatro, ed in particolare, per quello in vernacolo molfettese, dalla voglia di mettersi in gioco divertendosi e divertendo, dal gusto di ritrovarsi, sperimentare, confrontarsi e, perché no, osare. Partendo dall’attività sportiva di calcetto della scorsa estate, che ha sicuramente contribuito alla formazione di un nucleo iniziale, il gruppo è, man mano, cresciuto ed ha voluto dare un senso protagonistico alla sua appartenenza confraternale proponendo questa attività e curandone ogni dettaglio, sotto la regia del giovane confratello Giuseppe Pasculli.

 

La trama scelta è alquanto esilarante. I protagonisti della brillante pièce teatrale, che porta la firma del grande Eduardo Scarpetta, sono Amalia e Felice, freschi sposi, che litigano per qualsiasi banalità. In particolare, è la rottura di uno scaldino nel letto nuziale a provocare il finimondo, con relativa convocazione di avvocati e richieste di separazione. Alle liti violente assiste Gaetano Papocchia, che capita in casa della coppia per affittare un appartamento di loro proprietà destinato alla soubrette Emma Carcioff, per cui da tempo spasima. Da questa crisi matrimoniale scaturiscono una serie di situazioni esilaranti, comiche e al limite del grottesco fino al delirio finale in tribunale.

 

La presenza viva ed attiva di giovani all’interno della Confraternita si dimostra, così, elemento propositivo e decisiva risorsa per un continuo arricchimento umano, oltre che spirituale.

 

Le potenzialità del linguaggio teatrale offrono costanti occasioni di esprimersi e di sviluppare quelle insite in ogni persona. Agendo sulle emozioni, il teatro tocca le corde più profonde della vita affettiva, arricchisce l’espressione linguistica, concorre alla formazione di una personalità armonica puntando sul sano divertissemant.

 

L’augurio è che non sia solo l’inizio di un percorso di crescita e di accoglienza giovanile nel secolare sodalizio confraternale, ma che divenga una fucina di “artisti” che, con bonomia, joie de vivre, sano umorismo, porti del sano divertimento in un periodo in cui la gente ha poco da ridere. L’invito a teatro è esteso a tutti: regalatevi una sana risata secondo le più genuine tradizioni istrioniche molfettesi.

 

Eugenia Capurso