Pubblicato il: 11 giugno 2015

Archiviato il: 21 giugno 2015

Tredicina in onore di S. Antonio, gli appuntamenti

 

 

«Si quaeris miracula, mors, error, calamitas, daemon, lepra fugiunt, ergunt surgunt sani».

 

È la prima strofa del responsorio in onore di Sant’Antonio che riecheggerà tra le mura della chiesa di Sant’Andrea dal 31 maggio fino al 14 giugno per la solenne Tredicina e la Solennità del Santo patavino. Come ogni anno la Tredicina sarà recitata alle ore 8.00 (a seguire la Santa Messa) e alle ore 19.00 (preceduta dal Rosario meditato e a cui seguirà la Liturgia della Parola nei giorni feriali e la Santa Messa nei giorni festivi). Il Triduo si svolgerà dal 10 al 12 giugno e sarà predicato da fra Mimmo Antonio Scardigno ofm.

 

Il 12 giugno, dalle ore 23 (con ritrovo all’ingresso principale del Duomo), sarà officiato il Beato Transito del Santo che, di sicuro, godrà del raccoglimento serale, fondamentale per meditare sulla figura di Antonio. Il 13 giugno, giorno della solenne Festa in onore di S. Antonio, le Sante Messe saranno celebrate alle ore 7.00, 8.00, 9.00, 10.00, 11.30, 17.45 e 19.00, mentre alle 21 sarà officiata la Liturgia dei Simboli del Santo, novità assoluta di quest’anno.

 

Infine, domenica 14 giugno, alle ore 9.30, Sua Eccellenza, Mons. Luigi Martella, celebrerà la Santa Messa mentre alle ore 18.00 si snoderà dalla chiesa di S. Andrea la solenne processione.

 

Due sono gli eventi da sottolineare in questa Tredicina, puntualmente organizzata dalla Confraternita di Sant’Antonio di Molfetta. Innanzitutto, la raccolta alimentare per i poveri e le persone indigenti si svolgerà nei giorni 6, 7, 8 e 9 giugno: i viveri e i beni raccolti saranno poi distribuiti dal Responsabile della Cassa Pane Sant’Antonio secondo le necessità riscontrate. L’11 giugno, invece, alle ore 20.15, a conclusione della celebrazione, nella chiesa di Sant’Andrea si terrà una conferenza dal tema «Decennale Si Quaeris: la pastorale della comunicazione in Confraternita». Questo incontro focalizzerà l’attenzione non solo sulla comunicazione nella Chiesa, ma anche sul decennale del Si Quaeris, foglio informativo della Confraternita, che sin dal 2005 ha raccontato, ogni mese, la storia della comunità antoniana molfettese e non solo, trattando anche temi di spiritualità e attualità. Interverrà il dott. Luigi Sparapano, direttore del Luce&Vita e dell’Ufficio Comunicazione Sociali della Diocesi, e alla fine sarà possibile anche ascoltare le testimonianze di coloro che in questi anni hanno collaborato e scritto sul Si Quaeris.

 

Con la Tredicina la comunità confraternale e anche i fedeli hanno la possibilità di meditare con attenzione sulla santità di Antonio, oltre che pregarne l’intercessione presso il Signore e ringraziarlo per le grazie ricevute. Di Antonio, accanto all’aspetto contemplativo, si tornerà ad apprezzare l’amore per la povertà e l’umiltà di spirito, la dedizione alla preghiera incessante a Dio e la sua grandezza morale e spirituale come predicatore instancabile del Vangelo.

 

Infatti, Antonio, con la sua vita, ha sempre testimoniato che più le facoltà dell’uomo sono svuotate dal desiderio e dall’attaccamento alle cose di quaggiù, più esse si raccolgono nella pace e nel silenzio interiore e raggiungono Dio. Distaccato dal mondo e aperto ai valori dello Spirito, Antonio ha accolto la Parola di Dio, prima attraverso il carisma dell’Ordine dei canonici regolari di sant'Agostino e poi attraverso quello dell’Ordine Serafico, infine indossando l’abito di san Francesco.

 

Antonio, con la sua vita, indica la strada: quella della povertà spirituale («Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» - Mt 5,3), insegnamento quanto mai indispensabile per l’uomo contemporaneo. Povertà spirituale che è riconoscimento della nostra povertà ontologica, del nostro essere delle creature di Dio («In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo», At 17,28), del debito infinito contratto in seguito al peccato originale e personale, debito insolubile a causa della nostra povertà di meriti, in quanto poveri peccatori.