Pubblicato il: 12 novembre 2016

Archiviato il: 17 dicembre 2016

Giubileo antoniano, il discorso del Priore Sergio Pignatelli in conferenza

 

Il Giubileo antoniano a Padova è stato per la nostra Confraternita un evento molto importante. Svoltosi a Padova sabato 24 e domenica 25 settembre 2016, ha senza dubbio lasciato nei Confratelli che vi hanno partecipato una fortissima “impronta”.

 

Riportiamo di seguito, il discorso del Priore, Sergio Pignatelli, in occasione della conferenza del sabato.

 

Sant'Antonio è un santo importante il cui culto è il più diffuso al mondo, talmente diffuso che viene invocato per molteplici vicissitudini. Questo è bello, perché fa di Sant'Antonio, l'intercessore per eccellenza dopo la Vergine, ma ha anche un risvolto della medaglia. Ogni devoto, associazione, città tende a costruirsi una propria figura di Sant'Antonio slegata da quella di altri contesti devozionali. Il mio Sant'Antonio è diverso dal tuo e, peggio ancora, quasi non hanno nulla a che vedere con quell'uomo che è sepolto nell'arca.

 

 

Credo che il giubileo possa essere il primo decisivo passo verso una consociazione antoniana d’Italia. Un consiglio di esponenti antoniani d'Italia atti a promuovere attività editoriali comuni, attività caritative mirate, scambi culturali sulle bellissime tradizioni locali legate al culto di questo Santo ma soprattutto promozione sul territorio delle virtù di questo grande taumaturgo che anche a distanza di otto secoli continua, nel silenzio, ad avere corsie preferenziali presso l'Altissimo.

 

 

 

E’ una felice coincidenza aver assistito alla conferenza di fra Luciano Bertazzo del quale porto con me una sua bellissima espressione sul simbolo antoniano che più mi sta a cuore: il pane. Il pane, afferma l’ex direttore del messaggero, è il segno di tutte le fami che ogni uomo si porta dentro. Lo stesso don Tonino, compianto vescovo della nostra Molfetta, sottolineò che “il pane sta ad indicare che, a chi sa fare la divisione, gli riesce bene anche la moltiplicazione!” Se il mondo ha accolto la venuta del Figlio di Dio in un luogo, Betlemme, che vuol dire “casa del pane”, allora per noi antoniani quel pane deve rappresentare la cometa che ci indica il cammino».