Pubblicato il: 13 febbraio 2016

Archiviato il: 05 marzo 2016

Una via nuova per la chiesa

 

di Domenico Pasculli

 

Il cammino della Chiesa Italiana negli ultimi cinquant’anni è stato cadenzato dai Convegni Ecclesiali Nazionali, che si sono svolti ogni dieci anni dal 1976: “Evangelizzazione e promozione umana” (1976), “Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini” (1985), “Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia” (1995) e “Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo” (2005). Alla luce di questo quadro di riferimento, l’ultimo convegno ecclesiale nazionale si è svolto nella Città di Firenze dal 9 al 13 novembre 2015 sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.

 

Inoltre, ogni Convegno si è inserito alla metà del decennio in cui si collocava il tema scelto ed ha sempre incontrato quello degli orientamenti pastorali che i Vescovi italiani hanno indicato ogni dieci anni alla Chiesa Italiana: “Evangelizzazione e sacramenti” per il primo decennio degli anni ’70, quindi “Comunione e comunità” negli anni ’80, “Evangelizzazione e testimonianza della carità” negli anni ’90, “Comunicare il vangelo in un mondo che cambia” è stato l’orientamento pastorale degli anni 2000- 2010 e, infine, “Educare alla vita buona del Vangelo” l’orientamento pastorale per il decennio in corso.

 

Questi eventi hanno cercato di attualizzare e sviscerare le indicazioni del Concilio Vaticano II e, in questo percorso, numerosi sono stati i documenti e le lettere pastorali dei Vescovi che hanno fornito importanti istruzioni attuative dei temi e delle conclusioni di ogni Convegno.

 

Alla luce di questa successione di piani, l’ultimo Convegno di Firenze nasce, innanzitutto, per riaffermare la centralità di Gesù Cristo nella vita del credente ed è stato l’occasione in cui discutere e approntare dei percorsi per interpretare e vivere il nuovo umanesimo nell’epoca delle attuali scienze e tecnologie comunicative. Per questo nella traccia preparatoria del Convegno sono state inserite e discusse cinque vie: abitare, annunciare, uscire, educare, trasfigurare. In questo contesto, i 2103 delegati - tra cui anche una delegazione della nostra Diocesi - suddivisi in 200 gruppi di lavoro, si sono confrontati sulle cinque vie e condiviso la propria esperienza e testimonianza, anche partendo dalla Diocesi di appartenenza o dai gruppi e associazioni di adesione.

 

I gruppi in quest’ambito di lavoro hanno tentato di rispondere alle numerosi e profonde sollecitazioni del Papa, contenute nei suoi ultimi documenti, l’Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”, l’Enciclica “Laudato si” e la “Misericordiae voltus”. Il convegno ha indicazioni basilari per avviare i programmi pastorali diocesani e parrocchiali, secondo le cinque vie dalla traccia e conseguire, alla luce di Gesù, il nuovo umanesimo. Le sintesi dei documenti finali, che abbracciano le proposte e i suggerimenti, sono disponibili in tutti i mezzi di comunicazioni cristiano-cattolici e, in particolare, sul sito del Convegno di Firenze.

 

Le prospettive per il cammino futuro sono state riassunte dal presidente della CEI, il cardinale Mons. Angelo Bagnasco, che ha affermato che quello che è stato fatto a Firenze è stato un cammino sinodale. Un vocabolo che esprime un modo di fare nella Chiesa non certo nuovo, ma rimasto ai margini del linguaggio e della prassi ecclesiale. A Firenze, la “sodalità”, ampiamente riportata nell’insegnamento e nelle scelte di Papa Francesco, ha aperto nuovi scenari e nuovi modelli per un nuovo metodo di partecipazione nella Chiesa.

 

Forse, ancora una volta, immersi nei tanti documenti che la Chiesa mette a disposizione per la crescita della fede, a mente fredda ci si potrebbe chiedere se questi grandi appuntamenti servano davvero e se, alla fine, non restiamo ingabbiati in concetti e programmi che restano sulla carta. Non è cosi. Infatti, a ben vedere, il cammino della nostra Confraternita in questi periodi storici, anche se a volte inavvertitamente non studiati e approfonditi, si è nutrito e ha sperimentato nella quotidianità i progressi di crescita di umanità confraternale fatta di condivisione, amicizia, solidarietà, partecipazione e, soprattutto, comunione con Gesù Cristo che deve essere ancora per noi credenti il centro del nuovo umanesimo.