Pubblicato il: 06 gennaio 2016

Archiviato il: 13 febbraio 2016

Centro di Accoglienza, "Confratelli abbiamo bisogno di voi"

 


 

 


Il rapporto Confraternita - volontariato dev’essere un binomio inscindibile, soprattutto oggi e, in particolare, nella nostra realtà diocesana, in cui operano strutture ed enti a sostegno dei fratelli più bisognosi. Per questo motivo, la Confraternita di Sant’Antonio di Padova ha avviato il percorso formativo dei Confratelli (e dei novizi) con un incontro al Centro di Accoglienza “don Tonino Bello” (in via Carlo Pisacane) lo scorso 20 dicembre. «Abbiamo scelto il Centro di Accoglienza non solo per conoscere meglio questa realtà che, fattivamente, ogni giorno, opera nella nostra Città e nella nostra Diocesi - ha esordito il Priore, Sergio Pignatelli, all’inizio dell’incontro - ma anche per formare e informare i nostri Confratelli e capire quali sono le esigenze del Centro per poter collaborare in modo efficace con i volontari».

 

In effetti, Mimmo Pisani, direttore del Centro, ha evidenziato come la reale urgenza e necessità sia quella di reperire non tanto fondi economici, ma umani, ovvero volontari che si impegnino nella cogestione del Centro. «Basti pensare che, se nel 2011, il Centro aveva offerto da mangiare a 2.826 persone, nel 2015 abbiamo superato ben 8.000 ospiti. Tra gli ospiti, oltre a 25 molfettesi, sosteniamo anche immigrati che lavorano a Terlizzi e Ruvo, in questo periodo, nella raccolta delle olive - ha aggiunto Pisani -. Tuttavia, rispetto a quanto si potrebbe pensare, queste persone non hanno bisogno tanto di soldi, quanto di qualcuno che possa ascoltarli, che possa trascorre del tempo con loro, perché sono tante monadi la cui solitudine va abbattuta con il calore della nostra presenza e del nostro amore».

 

Peraltro, nei prossimi mesi a Molfetta arriveranno altri profughi a seguito della nuova emergenza - molto simile a quella del 2011/2012 quando il centro ospitò numerosi Tunisini - e il Centro necessita di volontari che possano offrire il loro contributo non solo in cucina o per la pulizia dei luoghi, ma soprattutto per i turni notturni. «Ad oggi, infatti, non siamo in grado di garantire il pernottamento al Centro perché non ci sono volontari che possano garantire la copertura del turno notturno», ha sottolineato Mimmo Pisani.

 

In questo incontro, alla presenza dei Confratelli, sono intervenuti alcuni volontari che hanno raccontato la loro esperienza, come, ad esempio, Martino che, dopo due anni in cui ha prestato il suo servizio di volontario per il turno notturno, oggi è impegnato al Centro come volontario del servizio Civile. «Nel 2013 sono stato invogliato da alcuni amici di parrocchia a collaborare come volontario al centro - ha raccontato -. Era per me un modo di aiutare il mio prossimo più prossimo in modo reale, crescendo anche personalmente, tant’è che, grazie al Servizio Civile, sono oggi tra i volontari del centro».

 

A conclusione dell’incontro, dopo la visita dei locali, il Priore ha manifestato la volontà concreta da parte della Confraternita di sostenere e aiutare, nelle varie possibili modalità, il Centro di Accoglienza che rappresenta a Molfetta e in Diocesi una delle più straordinarie realtà di accoglienza (materiale e spirituale) e misericordia verso il prossimo più prossimo, in linea con le indicazioni pastorali del Servo di Dio Mons. Antonio Bello.