Pubblicato il: 05 febbraio 2017

Archiviato il: 04 marzo 2017

Appuntamenti di febbraio, la Festa della Lingua

 



Voglio iniziare questa riflessione partendo da un canto che accompagna il Natale: «Tu scendi dalle stelle» scritto da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori e che mi sarebbe piaciuto cantarvi. Ma perché inizio così? Quel canto è un inno all’Amore che Lui, il bambino di Betlemme, porta con sé, ma soprattutto che vive sulla sua pelle. Egli ama! Rileggetevi il Canto e comprenderete il senso dell’Amore, quello che nasce da Dio ed è il suo mistero più grande.

1.Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo, e vieni in una grotta al freddo e al gelo. O Bambino mio divino, io ti vedo qui tremar; o Dio beato! Ah quanto ti costò l'avermi amato!

2. A te, che sei del mondo il Creatore, mancano panni e foco, o mio Signore. Caro eletto pargoletto, quanto questa povertà più m'innamora, giacché ti fece amor povero ancora. (2 volte)

3. Tu lasci il bel gioir del divin seno, per venire a penar su questo fieno. * Dolce amore del mio core, dove amore ti trasportò? O Gesù mio, perché tanto patir? Per amor mio!

4. Ma se fu tuo voler il tuo patire, perché vuoi pianger poi, perché vagire? Mio Gesù, t'intendo sì! Ah, mio Signore! Tu piangi non per duol, ma per amore.

5. Tu piangi per vederti da me ingrato dopo sì grande amor, sì poco amato! O diletto - del mio petto, se già un tempo fu così, or te sol bramo Caro non pianger più, ch'io t'amo e t'amo

6. Tu dormi, Ninno mio, ma intanto il core non dorme, no ma veglia a tutte l'ore Deh, mio bello e puro Agnello a che pensi? dimmi tu. O amore immenso,un dì morir per te, rispondi, io penso.

7. Dunque a morire per me, tu pensi, o Dio ed altro, fuor di te, amar poss'io? ** O Maria, speranza mia,s'io poc'amo il tuo Gesù, non ti sdegnare amalo tu per me, s'io nol so amare!

 

Spero abbiate letto tutto il canto e forse lo avete anche cantato e partendo da questo. Riprendiamo le parole del Cardinale Biffi, arcivescovo di Bologna anni fa:

 

«Ancora oggi noi ricordiamo quell’avvenimento - la nascita di un bimbo in una stalla di Betlemme - nella gioia e nella speranza. Perché quell’uomo libero viene dall’alto, dal mistero stesso di Dio: è il Verbo eterno del Padre che «si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (cf. Gv 1,14). Egli viene a condividere la nostra sorte e a partecipare a tutti i disagi della nostra condizione. Ma nessuno dei mille legami che ci imprigionano riesce a impacciare la sua libertà, nemmeno nel primo giorno di vita. La sua stessa nascita sembra una sfida a tutte le dipendenze nelle quali l’uomo si è andato a impigliarsi: nasce senza un letto, senza una casa, senza assistenza. Pare quasi che egli voglia sottrarsi fin dal primo momento alla tirannia degli uomini e delle cose. Ed è uno stile, questo, che contrassegnerà poi tutta la sua vita. Nessun uomo ha mai avuto l’audacia della sua libertà. E’ libero di fronte alle autorità religiose e politiche del suo paese, che egli riconosce e rispetta, ma alle quali sa parlare con impavida chiarezza. E’ libero nei confronti dei suoi oppositori, che non riescono mai a intimidirlo. E’ libero dall’attaccamento interessato dei suoi parenti (cf. Mt 12,46) e dall’affetto un po’ intrigante dei suoi amici (cf. ad esempio Mt 16,23). E’ libero anche dalle esigenze più elementari: più degli uccelli del cielo che sono legati al loro nido, più delle volpi del bosco che dispongono sempre di qualche tana».

 

Parole, quelle del Cardinale, non più in vita da tanti anni, che ci invitano a riscoprire il senso vero del Natale del Signore. Non lasciamoci prendere dalle esteriorità che svuotano il senso del Natale del Signore. Tutto ciò che è esteriore ‘dovrebbe’ (ma non lo è) essere di aiuto a tuffarci nel mistero della GIOIA. Sì, Natale è Gioia perché la GIOIA è nato, anzi si e messo accanto a ogni uomo e in ogni tempo.

 

Dovremmo riprenderci come credenti Lui, e Lui ci donerà la pienezza della GIOIA, che sta mancando al cuore di tanti. Abbiamo tanti mezzi tecnici all’avanguardia, ma il vuoto si sta impadronendo di noi. Avviciniamoci come i pastori e troveremo quello che cerchiamo, la Gioia. Buon Natale del Signore 2016.

 

Don Vito Marino, Assistente spirituale