Pubblicato il: 11 novembre 2017

Archiviato il: 16 dicembre 2017

Sempre attenti alla preghiera di suffragio

 


Seguendo le raccomandazioni della Chiesa di pregare per i vivi e per i morti, anche con le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza, la nostra confraternita, nel cammino della fede, ha offerto quest’opera di misericordia spirituale a tutti gli aderenti. La storia del sodalizio in periodi e momenti specifici si è intrecciata nel ricordo della preghiera per i defunti.

 

Il sacerdote don Crescenzo de Candia, padre spirituale del sodalizio, nel 1774, scrivendo la «Storica Sinopsi» sull’origine della Confraternita, nel prologo dell’opera, metteva in evidenza come il Sodalizio fosse una realtà spirituale e temporale e come ambedue queste realtà formano insieme il corpo mistico di Gesù Cristo Figlio di Dio. Questa realtà ci conforta e ci fa comprendere come la comunione con i defunti e la nostra preghiera per loro possa non solo aiutarli nella purificazione delle loro mancanze, ma rendere efficace la loro intercessione in nostro favore.

 

Noi crediamo alla comunione di tutti i fedeli di Cristo, di chi è pellegrino su questa terra, dei defunti che compiono la loro purificazione e dei beati del cielo: tutti insieme formano una sola Chiesa. In questa comunione l’amore misericordioso di Dio e dei suoi Santi ascolta costantemente le nostre preghiere.

 

Sempre attenta alla preghiera del suffragio, il primo Statuto della Confraternita indicava come gli officianti del sodalizio dovessero prender possesso delle loro funzioni nel giorno in cui si celebrava la messa per i confratelli e le consorelle defunte, o il giorno dopo, non impedito della solennità del santo protettore. E lo stesso statuto stabiliva che il padre spirituale dovesse adempiere agli obblighi delle messe di suffragio per le anime dei defunti («Regole della confraternita di S. Antonio», 1763 A.D.M.) I Confratelli, le Consorelle, i devoti del Santo, da sempre hanno affidato alla Confraternita, per la memoria dei defunti, offerte e lasciti che gli amministratoti pro tempore hanno accettato in suffragio e in particolare facendo celebrare nella chiesa di sant’Andrea il sacrificio eucaristico («Libro delle Significatorie», 1759--1801 A.S.C.).

 

Nel solco della tradizione di onorare i defunti, il sodalizio nel 1853 fece costruire nel nuovo camposanto di Molfetta la cappella per la sepoltura dei defunti. In questo luogo santo, l’assemblea dei confratelli convocata il 16 dicembre 1951 stabiliva che le prime messe dell’ottavario dei defunti, si dovessero celebrare nella cappella cimiteriale («Libro dei verbali», 1950- A.S.C.).

 

Il mese di novembre suscita in noi il ricordo di chi ci ha lasciati e il desiderio di rinnovare nella preghiera gli affetti che ci hanno tenuti uniti nella vita terrena. In questa prospettiva, la Confraternita ha rafforzato quest’Opera di Misericordia e per questo, a nostra richiesta, il servo di Dio don Tonino Bello, col decreto dell’otto dicembre 1988, concesse le indulgenze plenarie e parziali e autorizzò il 13 novembre 1990 (con don Nicola Azzollini come Padre spirituale e Elios Ideo Mauro Mauroantonio come priore) l’istituzione del Pio Legato del Suffragio Perpetuo per le celebrazione annuali delle sante messe in suffragio dei confratelli, delle consorelle e dei devoti di Sant’Antonio.

 

Nel cammino terreno la Confraternita soccorre e sostiene questa necessità spirituale con l’impegno nella preghiera, con le pratiche di penitenza e l’acquisto delle indulgenze e non è mancata di disciplinare nel regolamento approvato dal Vescovo Luigi Martella in data 6 aprile 2013, la regola per il suffragio assicurando la messa ogni ultima domenica del mese, la commemorazione dei fedeli defunti nell’ottavario, la messa il giorno dopo la festa di Sant’Antonio e il Pio Legato del Suffragio Perpetuo.

 

Si tratta di un’opera meritoria ricordare coloro che ci hanno preceduto e fatto del bene, continuare a sentirci vicini nel cammino di purificazione che stanno compiendo. Per questo noi in questa circostanza preghiamo: «O Signore accorda ai nostri fratelli e sorelle defunti il riposo che hai preparato per i Santi. Li abbiamo amati e non li lasceremo finché per le preghiere non saranno ricevuti nella tua casa» (S. Agostino).

 

Domenico Pasculli