Pubblicato il: 16 dicembre 2017

Archiviato il: 20 gennaio 2018

Un anno con don Tonino: la conversione al popolo


di Domenico Pasculli (Archivista)

 


Come già detto, ci siamo prefissati, nel 25esimo anniversario dalla morte di don Tonino Bello, di seguire, mensilmente, sul foglio informativo Si Quaeris, la sua presenza nella nostra comunità confraternale. Il percorso di questo mese ci porta ad un evento straordinario del nostro sodalizio: il 350esimo anniversario della Rifondazione della Confraternita. Questa ricorrenza si celebrò dal mese di giugno 1987 al mese di giugno 1988.

 

Di questo evento facemmo partecipe il nostro vescovo don Tonino con una lettera dove spiegavamo le ragioni delle celebrazioni e, tra queste, il rinnovamento e la crescita spirituale, le eliminazioni di certi riti ormai obsoleti e la riscoperta dei valori propri della Confraternita. Dopo aver confermato l’obbedienza, chiedemmo anche il suo paterno sostegno, i preziosi suggerimenti e la sua gioiosa presenza (lettera del 3 maggio 1987 - A.S.C.). Don Tonino accolse benevolmente il nostro invito e ci incoraggiò aiutandoci anche nell’organizzazione.

 

L’anno celebrativo prevedeva, nel primo periodo, iniziative religiose e culturali e la missione dei frati francescani conventuali provenienti della Basilica di Padova, durante la festa di Sant’Antonio del 1987. In quest’occasione pastorale, don Tonino ospitò nell’episcopio i due predicatori, padre Luciano Marini, all’epoca Direttore del «Messaggero di sant’Antonio», e il suo confratello, padre Antonio Guizzo. Fu subito partecipe della missione accogliendo i frati nel primo giorno della missione nel Duomo di Molfetta affermando: «perché la permanenza tra noi in questi giorni e i loro incontri possano far riscoprire la vera fede alla luce di Sant’Antonio che ha amato e seguito Gesù» (Discorso di benvenuto, 9 giugno 1987 - Atti della missione A.S.C.).

 

Con molta partecipazione seguì la missione e, con i frati padovani, tramite il nostro padre spirituale don Nicola Azzolini, organizzò, nel giorno della vigilia della festa del Santo, il ritiro dei sacerdoti diocesani che si tenne presso la casa di Ruvo. Don Nicola nella sua relazione finale sulla missione ci fece sapere i temi trattati al ritiro dei sacerdoti e la soddisfazione di don Tonino per la giornata di spiritualità animata dai frati che culminò poi con i festeggiamenti per il suo prossimo onomastico (Relazione di don Nicola - Atti della missione A.S.C.). Il momento più significante, però, fu la chiusura della missione, durante la quale Don Tonino celebrò la messa solenne del 13 giugno nel Duomo alla presenza di molte autorità cittadine e della comunità confraternale, uniti ai devoti e ai fedeli che parteciparono numerosi.

 

Il Vescovo nella sua omelia volle dare una spiegazione al fascino misterioso che suscita Sant’Antonio. La spiegazione è questa: «È incredibile! Si è spento a 36 anni però il suo nome gira ancora per tutti gli angoli della terra. Perché mai? Qual è il segreto? Perché ha scavalcato tutti questi secoli la figura di quest’uomo ed è giunta fino a noi, oggi, pur trovandoci in una giornata feriale, lavorativa, più di quanto non avvenga la domenica? Voglio dare una mia interpretazione: perché sant’Antonio si è convertito al popolo!» (audiocassetta, Omelia registrata da Radio Cristus - Atti della missione A.S.C.).

 

Per molti versi, don Tonino paragona l’insegnamento del Santo al pastore con l’odore delle pecore, proprio come oggi ci insegna papa Francesco. Il messaggio del Vescovo in quest’occasione fu molto chiaro: chi segue Antonio deve stare in mezzo al popolo per testimoniare il Vangelo di Gesù.

 

In questa solenne celebrazione, il Vescovo affidò al Signore la nostra Confraternita e alle intenzioni della preghiera dei fedeli aggiunse spontaneamente la sua invocazione di intercessione, una preghiera molto bella che certamente avrà dato frutti spirituali al sodalizio.

 

Al termine della missione, la comunità confraternale si strinse con affetto intorno al pastore durante i saluti e le cordialità, che volle ancora testimoniare il suo passaggio lasciando la sua firma sul libro delle testimonianze della confraternita: «Al termine dei festeggiamenti tanto festosi nella sostanza spirituale quanto sobri nell’esteriorità, desidero esprimere anch’io il mio compiacimento alla Confraternita di Sant’Antonio per le iniziative cariche d’impegno umano e religioso che sta promuovendo» (Libro delle Testimonianze - Atti della missione A.S.C.).

 

Altri momenti celebrativi videro don Tonino presente nell’evento del centenario: ora ci rimane sì il ricordo ma, soprattutto, la certezza di aver sperimentato, nelle parole del Servo di Dio, l’eccezionale catechesi e il modello della santità di Antonio di Padova. E, nel contempo, abbiamo contemplato l’esempio del vescovo Antonio che ha predicato mirabilmente, come Antonio di Padova, il Vangelo di Gesù.

 

 

Preghiera di don Tonino per la Confraternita

Vogliamo fare una preghiera particolare per la confraternita di Sant’Antonio, nella cui vita ci sembra di cogliere anche i segni del rinnovamento, all’apertura dei segni nuovi dei tempi. Perché possiate proseguire in questo cammino in sintonia con la chiesa intera. È perché sull’esempio di Sant’Antonio possiate anche voi fare questi cambi radicali. queste conversioni al popolo. Per questo noi ti preghiamo Signore. (Cronaca dell’evento - Atti della missione A.S.C.)