Pubblicato il: 17 gennaio 2019

Archiviato il: 16 febbraio 2019

Corrado de Robertis, il ricordo della Confraternita

 


Molto volentieri ho aderito alla richiesta del nostro Priore di ricordare sul nostro foglio informativo “Si quaeris” la figura del confratello Corrado de Robertis deceduto il 3 ottobre 2018.

 

La nostra partecipazione alla celebrazione della Santa Messa che la Confraternita celebrerà per suffragare la sua anima arricchirà i sentimenti di gratitudine verso il Signore per aver chiamato Corrado a vivere il suo cammino di fede nel nostro Sodalizio. Corrado era essenzialmente un uomo di fede che, nel percorso della sua vita, attraverso la fatica quotidiana, tra speranze e fragilità, ha saputo sempre testimoniare il Vangelo di Gesù.

 

Fin da piccolino, con semplicità, è stato legato al Santo di Padova grazie alla sua cara madre che gli fece vestire l’abitino francescano, senza dimenticare la particolare vicinanza ai Salesiani e a San Giovanni Bosco che per lui è stato maestro e amico della sua vita.

 

Per Antonio di Padova nutriva una fervida devozione: lo considerava presente nella sua vita e, in ogni circostanza, chiedeva ad Antonio il consiglio e l’aiuto per le sue necessità. Certamente, in ogni circostanza della sua vita il suo punto di riferimento era la santità di Antonio.

 

Per la fiducia che versava su frate Antonio, è stato sempre presente nella vita confraternale, tanto da ricoprire alcune cariche tra cui quella del Responsabile della Cassa Pane Sant’Antonio.

 

In questo compito privilegiato del Sodalizio, ha saputo svolgere amorevolmente l’azione caritativa verso il prossimo dimostrando sensibilità ai bisogni delle povertà e a quanti chiedevano un piccolo sostegno economico.

 

Condivideva la speranza della crescita organizzativa e spirituale del sodalizio partecipando alle numerose attività confraternali: significativa è stata la sua ultima partecipazione alla Sacra Rappresentazione dove ha prestato il suo volto al personaggio Barabba.

 

Quello che caratterizzava Corrado era l’atteggiamento popolare nell’interloquire con gli altri e molto significativi erano i suoi aneddoti. In queste occasioni, sapeva districarsi con il linguaggio allegorico indirizzando l’ascoltatore a riflettere sul messaggio profondo della vita buona del Vangelo.

 

Grande era Corrado non solo nel fisico, ma soprattutto nel cuore generoso e per l’amicizia che donava a tutti. È stato per noi un amico e compagno nella fede: ora lo immaginiamo in cielo, da dove farà cadere, su di noi, la sua bonarietà e le sue arie liriche preferite che tante volte ha canticchiato con noi. Sì, canteremo ancora con lui “…E lucevan le stelle…”, ma non piangeremo, anzi sorrideremo ogni qualvolta incroceremo il suo viso e la sua musica.

 

Allora gli chiederemo di pregare per i suoi cari, per noi e per la nostra Confraternita e, certamente, risponderà nei nostri cuori cancellando la nostra tristezza per la sua mancanza terrena.

 

Domenico Pasculli (Archivista)