Pubblicato il: 25 settembre 2019

Archiviato il: 06 aprile 2020

Preghiere popolari a Sant'Antonio: il santino del 2019

 

 

Una via per arrivare al Signore Gesù è la devozione popolare che attinge, anche se in tono minore, dai santini la necessità di avvicinarsi al mistero di Dio. Guardare l'immagine di un santino può aiutare il credente nella preghiera da elevare a Gesù, può essere di ausilio nei momenti che precedono la meditazione, la riflessione spirituale e il desiderio di stare con Gesù per chiedere bisogni spirituali e temporali.

 

Non a caso ogni santino, oltre alla sua immagine e ai segni che lo contraddistinguono, porta nel retro dell’immagine la preghiera affidata alla sua intercessione presso Dio Padre, al figlio Gesù e allo Spirito Santo.

 

Anche i santini dedicati dalla pietà popolare a sant’Antonio di Padova presentano queste peculiarità che regolarmente compaiano sui santini realizzati nelle diverse epoche con le qualità e la composizione strutturale del periodo della sua emissione.

 

L'immaginetta di Sant’Antonio è sempre presentata con i suoi simboli: simboli che la nostra confraternita in questi ultimi anni ha reso più visibili dedicando al termine dell festa del 13 giugno una particolare celebrazione. Ma se i simboli sono sempre quelli canonici, le preghiere incastonate nel retro cambiano in funzione della richiesta di intercessione.

 

Per questo, tramite il nostro foglio informativo presenteremo alcuni santini e le rispettive preghiere significative scritte in periodi diversi, che la devozione del popolo ha riversato sulla sua santità e che sono conservati nel nostro archivio.

 

Su questo numero del Si quaeris presentiamo la preghiera apparsa sul nuovo santino che la Confraternita ha offerto nella passata festa del nostro patrono ai fedeli, ai devoti e appartenenti alla Confraternita.

 

Il santino, opera della tipografia “La nuova Mezzina” è stato curato con molto garbo dal confratello onorario, Gaetano Amato. Lo scatto fotografico è del nostro confratello, Giuseppe Facchini, che ha ritrattato il nostro simulacro di Sant’Antonio sotto l’entrata del centro storico, il cosiddetto “Arco della Terra”. Nella foto del Santino, nella complessità scenica, compare la grazia dell’oro anonimamente donato dai devoti al santo di Padova per le intercessioni accordate. Ma il valore spirituale del nostro Santino è la preghiera incastonata nel retro, dove il devoto si presenta ad Antonio come un amico, “Caro sant’Antonio…”, cui segue la supplica fiduciosa affinché il Santo possa intercedere presso Dio. Esalta, inoltre, le sue virtù e chiede l’aiuto a vivere la propria vita terrena come ha fatto lui e si rivolge a lui perché intervenga con la preghiera e il soccorso nei disagi dell’umanità. Alla fine la preghiera chiede la benedizione di Antonio sulla famiglia e di tenere lontano i mali spirituali e corporali. La preghiera termina chiedendo di rimanere sempre nella grazia di Dio.

 

Ecco la preghiera.

 

Caro sant’Antonio, rivolgo a te la mia preghiera, fiducioso nella tua bontà compassionevole che sa ascoltare tutti e consolare: sii il mio intercessore presso Dio. Tu che conducesti una vita evangelica, aiutami ha vivere nella fede e nella speranza cristiana; tu che predicasti il messaggio della carità, ispiri agli uomini desideri di pace e di fratellanza; tu che soccorresti anche con i miracoli i colpiti dalla sofferenza e dall’ingiustizia, aiuta i poveri e i dimenticati di questo mondo. Benedici in particolare il mio lavoro e la mia famiglia, tenendo lontani i mali dell’anima e del corpo; fa che nell’ora della gioia come in quella della prova, rimanga sempre unito a Dio con la fede e l’amore di figlio.

 

Domenico Pasculli