Pubblicato il: 06 agosto 2021

Mostra fotografica di quei giorni

di Giuseppe Facchini

 

 

L’inizio del 2021, come tutti ben sappiamo, ci ha visti ancora stretti nella morsa del virus. Dover rinunciare, per il secondo anno consecutivo, ai Riti della Settimana Santa molfettese, seppur giustamente e responsabilmente, è stato un ulteriore sacrificio per tutti i fedeli, gli appassionati e i cultori del periodo pasquale. Le difficoltà organizzative dovute alle restrizioni hanno imposto la pianificazione di un ridottissimo numero di eventi, per lo più a porte chiuse o trasmessi in streaming, per regalare, anche seppur parzialmente, quelle emozioni, quei ricordi e quelle tradizioni tipiche del periodo di fede più sentito dalla città di Molfetta e non solo.

 

Ed ecco che, anche noi fotografi professionisti della città, da poco riunitici nella neonata “Associazione Fotografi Professionisti Molfetta”, abbiamo capito che avremmo potuto dare il nostro contributo visivo ed emozionale. Grazie all’idea di Roberto Lusito, membro dell’Associazione e all’aiuto di tutti, abbiamo ideato la mostra DI QUEI GIORNI: una mostra fotografica all’aperto che avrebbe dato modo ai passanti di rivivere le emozioni pasquali per circa un mese. Abbiamo aperto i nostri archivi e abbiamo creato un lungo percorso fotografico mai realizzato prima nella nostra città. Dopo attente valutazioni, selezioni fotografiche, elaborazione di testi e locandine, richieste di autorizzazioni e pianificazioni dettagliate, abbiamo ottenuto la conferma dal Comune di Molfetta che ha anche patrocinato l’evento.

 

Otto i partecipanti: Antonio d’Agostino, Silvio d’Agostino, Valentina d’Agostino, Giuseppe Facchini, Roberto Lusito, Davide Pischettola, Vincenzo Tedesco, Gianni Visaggio.

 

Più di 90 stampe su forex 150x100 centimetri hanno abbellito il semiperimetro della Villa Comunale lato seminario e l’intera Piazza Municipio. L’allestimento della mostra, interamente realizzato dal gruppo di autori, ha richiesto enormi sacrifici in termini di tempo e fatica. Un doveroso ringraziamento va alla Multiservizi di Molfetta per il loro prezioso contributo nelle situazioni più estreme per le quali avevamo necessariamente bisogno macchinari professionali.

 

Nonostante i pochi giorni di pianificazioni e le avverse condizioni meteo che ci hanno creato non pochi problemi a causa del forte vento, alla fine siamo riusciti a terminare l’allestimento in tempo donando alla città qualcosa che non ci aspettavamo. Inattese infatti, sono state per noi le tantissime dimostrazioni d’affetto dei passanti, le emozioni, le lacrime di commozione e i gesti di fede. Molti visitatori riconoscevano loro stessi per la prima volta nelle foto o rimanevano colpiti da scatti mai visti prima. Alcuni intravedevano parenti ed amici ormai defunti o persi di vista. Moltissimi, nel ringraziarci, ci raccontavano aneddoti, curiosità, esperienze personali e ricordi scaturiti dalla visione delle immagini. In poco tempo siamo diventati parte di quell’emotività che, ingenuamente pensavamo solo di poter donare alla città e che invece è tornata indietro sottoforma di gratitudine, di complimenti e di apprezzamenti. Anche dopo alcuni casi isolati di vandalismo e inciviltà che hanno interessato la mostra, la grande solidarietà e l’aiuto della gente ci ha dato la forza per andare avanti senza demordere.

 

L’ultimo ostacolo da saltare è arrivato a pochissimi giorni dall’inaugurazione del percorso fotografico. La Puglia piomba in zona rossa e la circolazione viene ridotta drasticamente. Nonostante tutto la mostra ha continuato ad abbellire la nostra città e a suscitare emozione nei passanti dal 6 Marzo all’11 Aprile 2021, giorno in cui abbiamo rimosso le stampe e donato alla città l’aspetto di sempre.

 

Con enorme soddisfazione mia e dell’amministrazione, la Confraternita di Sant’Antonio è divenuta protagonista in alcuni scatti della mostra. Tra le tante suggestive immagini del San Giovanni, spicca una foto notturna del 2016, anno in cui le Statue di Cozzoli “uscirono” di notte diversamente dalle ultime processioni. Un’altra foto del 2018 vede il San Giovanni inquadrato dal basso mentre avviene il consueto cambio dei portatori. Foto inserita tra i 12 scatti del cofanetto di cartoline realizzato per la mostra. Come anche il tenerissimo scatto di uno dei cosiddetti “engelidde” (angioletto) che, vestito come la Statua alle sue spalle, procede a passo stanco seguendo la processione.

 

Ottima impressione e grande curiosità, invece, hanno suscitato altre due foto ben meno note dell’inconfondibile volto del San Giovanni. Due stampe inedite, infatti, sono state dedicate ad un evento ormai divenuto a tutti gli effetti parte della tradizione e dei Riti Pasquali molfettesi poiché giunto alla ventinovesima edizione: La Sacra Rappresentazione Della Passione di Cristo, organizzata dal sodalizio antoniano nel Martedì Santo.

 

Infatti, se tutte le immagini della mostra risultavano ben riconoscibili e databili dagli appassionati, le due foto ritraenti la nostra Sacra Rappresentazione, hanno suscitato molti interrogativi e hanno incuriosito tantissimi passanti che ci hanno chiesto informazioni in merito. Una delle due foto, la più riconoscibile, mostra le Torri del Duomo illuminate dalla Luna e immerse nell’atmosfera dell’Ultima Cena, intrepretata dai confratelli in abiti biblici. La seconda immagine, ben meno nota poiché scattata da una postazione privilegiata, vede inquadrato dall’alto dell’organo della Chiesa di Sant’Andrea, il momento conclusivo della Sacra Rappresentazione del 2019. Il Crocifisso, portato in processione dalla Confraternita di Sant’Antonio da Piazza Municipio (sede dell’ultima tappa di Passione), rientra nella sua chiesa unicamente illuminata dalle fiaccole dei confratelli.

 

A conclusione di questa bellissima esperienza, essendo io uno degli autori della mostra, non posso fare altro che sentirmi pienamente soddisfatto dall’impatto che i cittadini ci hanno dimostrato. Mai avrei potuto immaginare una simile risposta emotiva dei passanti e un così alto numero di complimenti e apprezzamenti. La pandemia ci ha insegnato a dare un valore più grande alle emozioni a non darle per scontate. Che siano i piccoli gesti di tutti i giorni o anche tradizioni e festività che richiamano migliaia di persone, dobbiamo imparare a proteggere ciò che siamo e ciò che amiamo. Più di quello che abbiamo fatto finora.