La Tredicina dei Bambini tra Tradizione e Innovazione
di Francesca Povia
Il 14 giugno 2024, successivamente alla chiusura della Tredicina in onore di sant'Antonio di Padova, è stata celebrata la liturgia che ci accompagna da ormai un decennio e che prende il nome di “Tredicina dei Bambini”.
Si tratta di una cerimonia che il nostro ex priore Sergio Pignatelli, durante il suo mandato, inserì quasi in punta di piedi all'interno del programma del giugno antoniano, realizzando il desiderio di creare un momento dedicato ai fanciulli, uno spazio concreto e simbolico in cui quest'ultimi potessero diventare protagonisti attivi, quasi “concelebranti” di una funzione molto semplice dedicata ad esaltare l'amore che sant'Antonio nutriva e nutre tuttora per i bambini.
Non a caso uno dei simboli specifici che caratterizzano la figura di sant'Antonio è proprio Gesù Bambino, col quale viene quasi sempre raffigurato. Accolta con partecipazione e curiosità sin dalla sua introduzione, il fulcro principale della “Tredicina dei Bambini” consiste nella pratica di affidamento dei Bambini al Santo, da parte dei genitori. È bene sottolineare che si tratta di una liturgia assolutamente aperta a chiunque voglia parteciparvi senza preclusione alcuna.
Nel corso degli anni la Tredicina dei bambini ha meritato ampiamente il posto all'interno del programma della solennità dedicata a sant'Antonio, diventando un appuntamento fisso dopo la tradizionale Tredicina. Quest'anno, con la nuova amministrazione, grazie alla collaborazione attiva del gruppo della comunicazione, si è voluto dare un nuovo impulso ad una liturgia che merita di essere valorizzata nel suo significato. Con l'aiuto dei mezzi di comunicazione, sia social che tradizionali, è stato possibile creare una rete di informazione tale da permettere a più gente possibile di partecipare. I genitori dei fanciulli nati fino al 2013 hanno ricevuto un invito ufficiale da parte dell'amministrazione accompagnato da una simpatica letterina sulla quale scrivere un piccolo pensiero o fare un disegnino (soprattutto per i bimbi più piccoli).
Lo stesso hanno potuto fare i bambini che lo stesso giorno si sono presentati numerosi con i genitori per partecipare alla cerimonia a loro dedicata. Si è così avuta una chiesa di sant'Andrea che, nonostante il caldo afoso, era veramente gremita di bambini e genitori. Una cinquantina di bambini, tra i quali alcuni neonati, che con la loro genuinità e spontaneità hanno potuto essere testimoni autentici dell'amore vicendevole con Antonio e con Gesù Cristo. Occhi gioiosi durante la processione introitale, curiosi e pieni di semplicità, felici di stringere tra le mani un fiore da donare al loro santo protettore. Bambini emozionati che attendevano il loro turno per leggere la preghierina che gli era stata assegnata prima dell'inizio della liturgia.
Ma la sorpresa maggiore per tutti questi bambini meravigliosi è stata quella di poter accarezzare Gesù Bambino, gesto simbolico ma pieno di commozione e tenerezza, fortemente voluto dal nostro assistente spirituale don Vito, affinché tutti i bambini potessero “toccare” concretamente Colui, che più di tutti li ama, sotto forma di Bambino. Dice Gesù a tal proposito: “Lasciate che i Bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un Bambino, non entrerà in esso”. Nulla può essere più simile a Dio se non l'animo di un bambino. Antonio lo sapeva bene.